Solo dopo averlo mangiato avrei evitato di associarlo alla Sicilia; simile nella forma ma non nella sostanza e nel gusto. Quel cannolo dico. Ordinato al tavolo di quel caffè, sedutomi soltanto dopo aver esibito – con insensata soddisfazione – visione del verde lasciapassare, con l’app dell’inserviente a decretare la mia regolarità nel mondo odierno attraverso il suono positivo e la spunta verde a forma di V di Verona, come dicevano alla ruota della fortuna. Per me la V di Varese, mia città nativa che ho appena lasciato per trasferirmi nei pressi di Fano. La F di Fano dicevano alla ruota della fortuna. Falsità, era F di Firenze.
Ho perso il filo del mio dire, facciamo che questo è uno di quei pezzi inconcludenti e corti, giusto per sfogare un po’ di lettere sulla tastiera, che sarebbe più romantico parlare di inchiostro su carta, ma non è affar mio.
Ormai scrivo a mano solo sulle parole crociate.
E in matita.
Così posso cancellare.
Codardo.
Che poi spesso mi dimentico dove ho messo la gomma.
“Compra una matita con la gomma incastonata” – direte voi.
L’ho fatto cari sapientoni. Ma è già finita. Ne è visibile ancora uno strato, ma è al di sotto del livello dell’alluminio in cui è avvolta, e sistematicamente mi illudo di poterla ancor sfruttare … e invece graffio pateticamente il foglio.
La vita è anche questa.
“E in tutto questo, cosa c’entra il titolo?” – direte voi. Domanda lecita stavolta, cari sapientoni. Era una bozza. La solita storia che secondo gli organizzatori in piazza erano in 200mila, ma secondo la questura 25mila. Una discrepanza inaccettabile.
Qui c’è qualcuno che mente sapendo di mentire.
E badate bene, io non me la prendo con gli organizzatori, e neanche con la questura, nossignori.
Me la prendo con chi al Tg da questa notizia senza fare il proprio mestiere ovvero fare corretta informazione.
“E ma magari vanno in difficoltà perchè in taluni casi dovrebbero contraddire la Questura, baluardo di questo paese, istituzione integra che garantisce bla bla bla” – direte voi.
E allora poi non vi lamentate se viviamo in un mondo asservito alla menzogna.
Cari sapientoni.