Disordinato nei pensieri, il tempo mi scavalca, resto indietro, accuso il colpo, il cielo si oscura. Lunedi, una metro milanese, mi dileguo dalla folla, lo faccio addentrandomi nelle pagine di un libro di Terzani, che col suo genio intellettuale aggiunge ceppi di interrogativi alla mia foresta di dubbi con l’effetto inatteso di regalarmi quietezza anzichè il suo contrario. “Singolare” – penso.
Poi lo capisco il motivo, con ritardo, perché si, è vero, ci sono oggi troppe cose materiali che distraggono me, te, noi.. ma non in quelle in quanto tali affogano le ansie, di per se nessun fattore esterno confonderebbe una così acuta mente come si fregia d’esser la mia, non sarebbe sufficiente a dominarmi se solo avessi uno stratagemma, se avessi idee limpide, un piano, una direzione. Invece senza quelli, il vento a favore non può soffiare ben diceva il proverbio e si aggrappano alla mente quei pensieri scaleni, si accoppiano dispari, creando una matassa illeggibile, mischiata, confusa, disordine nei pensieri, che il tempo scavalca, e resto indietro, accuso il colpo.. e poi è di nuovo, inevitabilmente, buio.