TUTTO MOLTO BULLO

“Una mela al giorno leva il medico di torno” – disse un giorno un imprecisato tizio. E mai avrebbe immaginato di riscuotere tanto successo da passare alla storia. Presumo.
Erano tempi in cui anche una banalissima rima era capace di elevare a poeta chiunque.. e in cui una barzelletta brutta – ma in rima – ti incoronava ‘simpatico guascone‘ del villaggio. Tempi immaturi, visti da angolazione odierna.
Perché ho detto questo? Boh ho iniziato a scrivere a caso ed eccomi qui.

L’approccio all’ironia comunque è un tema curioso. Da infante ad esempio – tipo all’asilo – ricordo che andavano per la maggiore un trittico di tranelli in rima che facevano tanto ridere. Senza la benchè minima ragione.

Hai sete? Vai dal prete. Hai fame? Vai dal cane. Hai sonno? Vai dal nonno.
E giù a ridere. Beata senilità infantile.

Se mi imbattessi oggi in un bimbo che mi invita ad andare dal cane se ho fame, cercherei di sensibilizzarlo razionalmente sul non-senso della cosa.
Anzitutto gli farei notare che non fa rima, in secondo luogo lo torchierei di domande sul senso di approssimarsi a un cane quando si è in cerca di cibo.

Che cani conosci tu, bimbo? Sentiamo, avanti.. cani-chef forse? Ora mi spieghi che senso ha quello che hai detto.
E non credere che nasconderti dietro alla gamba del papà dissipi il mio desiderio di risposte, vieni fuori da lì, codardo
!”

Facile nascondersi dietro alla gamba del papà. Pagliaccio.

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