UN ABBRACCIO AI SONDAGGISTI

Non capisco un sacco di cose io, ma evidentemente neanche chi ne dovrebbe sapere, e allora succede che passa a sorpresa la Brexit, che se passa l’Europa affonda, dicevano, e poi invece no.
E a seguire vince Trump (un abbraccio ai sondaggisti) che se vince il mondo crollerà, dicevano, wall street impazzirà, aggiungevano, e poi invece no, ed ora in tanti si domandano perchè abbia vinto un pupazzo, anzi un tizio presentato dai media come tale, e invece la Clinton no, portata in palmo di mano lei, senza olio di palma lei, in nome di un establishment che tranquillizza tutti, perché i mercati amano l’establishment, altrimenti si spaventano – i mercati – che il sistema ha bisogno di certezze e non importa se sia un sistema del cazzo, meglio un sistema del cazzo ma che si conosce, piuttosto che un salto nell’ignoto. Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova, che l’America non si sarebbe mai scoperta dando troppo retta a sto detto bello ma non bellissimo.
Cosi ora i grandi investitori, hanno paura – dicono – e comprano oro, bene rifugio, ne accrescono il valore; accrescono il valore della mia catenina della comunione, e io li ringrazio per questo, una catenina più preziosa è sempre meglio che una pallonata nelle balle.
Con il referendum italiano solita politica del terrore, se vince il no i mercati impazziranno, gli speculatori speculeranno fortissimo, andiamo incontro a instabilità, recessione, inflazione, spread, caccapupù, torna il nazismo selettivo, immigrazione incontrollata, tolgono il Natale, tornano i terremoti, WhatsApp diventerà a pagamento..
The day after: una tendenza al ribasso poi rialzo, tutti tranquilli, tutti minimizzano, no no scherzavamo – dicono alcuni dalle retrovie..
E poi la schiera dei vincenti..
Salvini che pare abbia vinto lui da solo, finge con se stesso di avere la maggioranza degli italiani dalla sua parte, vuole le elezioni subito. Salvini.
Brunetta che fa il bullo, spara a zero su quel ‘povero’ Renzi che con tutti i suoi difetti, non pochissimi, ha passato più di due anni ad essere insultato per ogni singola questione, come se le colpe fossero tutte sue.
I 5stelle (che io supporto) anch’essi fini massacratori del fiorentino (spesso gratuitamente) che paiono pronti a voler governare pur con tutte le problematiche di una macchina ancora da oliare ma che a parer mio nasce sotto presupposti insindacabili.
Berlusconi che è sceso in campo a cinque minuti dalla fine della partita in vantaggio tre a zero che millanta di aver avuto un ruolo decisivo nella vittoria. Il filo tra genio e imbecillità è sempre sottile.
D’Alema e Bersani vecchi strateghi avversi a Matteuccio per ragioni opportunistiche.
La Meloni  odiosa – che senza ragione ho sognato recentemente rivolgersi a me con tono accusatorio, ma zittita da una mia risposta talmente pertinente da farle fare un passo indietro e complimentarsi col sottoscritto rimanendo di diversa opinione ma rispettosa della mia (che sogno è?).

Ed infine lui, M.R. che dopo la sciocchezza dettata dal proprio IO spocchioso di personalizzare il referendum, convinto di essere amatissimo e forse anche di aver proposto una riforma spettacolare, ha dovuto fare una campagna tutta in salita, ricca di mezze verità, (a volte anche quarti di verità), slogan (in cui è bravissimo, va detto), promesse a tutti (soldi a 18enni, mamme, pensionati..), finte prese di posizione forti con l’Europa, endorsement da Obama, tentativi di discostarsi dalla personalizzazione del referendum, ma che alla fine l’hanno visto presentare le proprie dimissioni con un discorso forzatamente snello e brillante per quanto coerente e tutto sommato onesto, prendendosi le colpe della sconfitta e lanciando simbolicamente le chiavi del governo, come fossero un bouquet lanciato da una sposa; di spalle, in mezzo alla più disparata folla festante che popola il carro dei vincitori del NO.
“E mò son cazzi vostri, coglioni” – non l’ha detto, ma tutti lo hanno sentito lo stesso.

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