Ma.. la voce con cui penso, è la mia? Direi di si. Quando immagino, penso, scrivo, le parole hanno la mia voce, persino i miei difetti di pronuncia, quella ‘s’ non sempre perfetta, che da bambino era un mio complesso e mia sorella mi prendeva in giro. Una ‘s’ da Jovanotti, che per quanto a Jovanotti stia bene, non è necessariamente una bella cosa.
A questo sto pensando ora. Con la mia voce.
Poi tipo; hai mai pensato che quando ragioni su qualcosa, mentre ti “parli silenziosamente” esiste l’istante prima che tu esponga a te stesso il concetto, in cui esso – il concetto – evidentemente è già stato elaborato in pieno, e manca solo di essere tradotto in linguaggio..? Ecco prima di quell’istante, in che linguaggio è espresso il pensiero?
È forse quello il linguaggio universale che accomuna uomini e forse anche animali? Tipo l’intelligenza? Il lume della ragione? Cosa sto dicendo? C’è un medico in sala?
Io non so se mi sono spiegato e hai capito, caro lettore. Fatto sta che io ora andrò avanti a ragionare insensatamente su cose del genere ancora per qualche minuto.
Con la mia voce.