SEMBREREBBE UN PEZZO DI PURA MESTIZIA

Guardandomi allo specchio realizzo di esser brutto. Finalmente. Era ora che arrivassi a formulare questa verità, sopita e latente, sempre rimandata, evitata, censurata: mai definitivamente espressa. Ed ora eccola qua, in tutto il suo non spendore; sono brutto. Che peccato.
Mi spiace non tanto per me, quanto per i miei amici, per la mia ragazza, per la mia famiglia. Costretti a rapportarsi e andar in giro con uno brutto. Poveretti.
Eppure capita che a volte non mi veda poi così brutto, ma dev’essere una questione di prospettiva, di abitudine, che attinge anche dallo stato d’animo, credo. Che quando ci si osserva, lo si fa da un punto di vista essenzialemente frontale, e quindi parziale. E quindi lacunoso.
Calvo, i capelli mi hanno abbandonato quando mi sono arreso all’evidenza, dieci anni fa. Ad anni ventisei. Ma sto bene anche così, mi dicono. Per circostanza credo.
Vivo nel costante scherno da spogliatoio, in cui il simpatico guascone di turno mi chiede in prestito lo shampoo, il gel.. o l’asciugacapelli. Non-li-ho. Ma arriverà il giorno in cui mi scoccio e li compro, solo per vedere la faccia che fa. Ma chi voglio prendere in giro, non lo farò mai, perchè mi scoccia buttar via soldi solo per una Gag. Perchè oltre che brutto, sono anche avaro.
Che amarezza.
Ho un naso ingombrante, che col tempo e l’abitudine, i miei occhi hanno imparato a riconoscere come presentabile, quando in realtà oltre ad essere enorme, è pure storto, segnato da dolorose storie di segnanti traumi sportivi, e da una impressionante facciata sul volante di un autoscontro al luna park. Ahia. Non ti aspetteresti problemi inalatori, viste le dimensioni. Non è il mio caso; respiro pure piuttosto male. Che disdetta.
Noto di avere crescente barba, elemento che apprezzo, ma la mia è come dire.. brutta. Non mi cresce sulle guance, ma solo nell’area del pizzetto e sotto il mento, seguendo la mandibola verso l’orecchio; ma in maniera non speculare. Non simmetrica. Così sul lato destro si interrompe presto e si dirada, su quello sinistro prosegue dignitosa fin verso il comparto uditivo. Ma perchè? Per rendermi ancor più brutto presumo. E poi è nera, ma nera di un nero arrogante e netto, non in linea con la mia natura castana. Non si sa bene il perchè, credo sia sempre un aspetto legato al rendermi il più possibile ridicolo agli occhi della gente.
Un paio di volte in carriera sono stato ammonito ingiustamente; ora che ci penso, avrà inciso il mio essere brutto. Si, dev’essere così.
La gente in treno, dopo una lunga giornata di lavoro, piuttosto che sedersi di fronte a me, sta in piedi nel corridoio. Soffrendo.
I bambini quando mi vedono piangono. Forte.
E poi gli occhi troppo incavati.
Il busto stretto.
Le gambe storte.

Sono un mostro. Scusate.

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