Quel disagio lì. Che tu hai pagato colazione, treno, hotel, museo, pranzo, traghetto, aperitivo.. e Lei vuole pagare la pizza.
Giustamente.
Si giustamente, ma tu sei lì, alla cassa, con quel disagio lì. Il ristoratore che prende la Sua carta e mentre la striscia con la testa bassa alza uno sguardo giudicante che più che un giudizio è una sentenza: ti sta dando del fallito. E poi ti stuzzica anche facendo il simpatico, strizzando l’occhio a Lei, che invece di dire che è la prima cosa che paga del weekend, asseconda l’incassatore.. “Eh si non ci sono più gli uomini di una volta”.
Di colpo ti senti vestito di stracci, hai l’impressione di avere l’alluce che ti sbuca da vecchie Timberland, un capperozzo che ti penzola dal naso, gli occhiali storti, l’apparecchio e una macchia di sugo sulla canotta bianca a costine. Una specie di Ben Stiller in ‘Ti presento i miei’, vittima di situazioni imbarazzanti dalle quali non puoi uscirne bene, situazioni in cui qualunque cosa tu dica o faccia sarà accompagnata da uno scetticismo generale pronto a sfociare in una pacca sulla spalla intrisa di compassione.
E mentre sei lì, in quel minuto necessario a completare la transazione, capisci quanto possa essere lungo un minuto. Non sai dove appoggiare lo sguardo, prendi il telefono, ti senti osservato. Hai la netta sensazione che tutti nel ristorante abbiano interrotto la cena per assistere alla scabrosa scena in cui tu stai perdendo la tua virilità.
Ma come siamo arrivati a questo? Che ci faccio qui, dietro a Lei, con lo sguardo basso su un telefono? Ma piuttosto uscivo allora, perché non sono uscito? Già, dovevo uscire, vedi che essere un fumatore ha i suoi lati positivi..?!
Ecco, di quel disagio lì parlo.
Situazione insostenibile. E allora impeto d’orgoglio, metti in tasca il telefono, alzi la testa e ti volti con ritrovata convinzione e ti accorgi che non c’è nessuno laddietro a guardarti giudicante, sono solo proiezioni, imbarazzi insensati, suggestioni.
Che poi io le Timberland non le ho mai avute.
Non so se ridere o se piangere.
Io non ho MEMORIA che qualcuno mi abbia mai PAGATO qualcosa.
Ora rileggo, magari non ho capito bene. Magari è un capitolo del tuo nuovo romanzo di fantascienza…
Comunque nemmeno io ho mai avuto le Timberland. Ma i polacchini
-quasi- come quelli nella foto cèlo. 🙂
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Vetro, qui stai esagerando dai, ammettilo 😝.. Comunque si dai è un po’ romanzato, ma quel momento li mi mette a disagio.. Soprattutto in posti in cui conosci, far pagare la donna è una parte che mi scoccia, pur essendo tecnicamente un atto giusto e normale. Ci vedi anche un po’ di maschilismo dietro la presunta galanteria? Forse si. Sono confuso, mi confondono i miei stessi ragionamenti. La testa viaggia più veloce della tastiera, e in più io sono particolarmente lento coi tasti. Va così.. ✌️😐
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