E’ finito anche Maggio. Io e la Modena ormai abbiamo ben poco da dirci. Questione di giorni e il raccoglitore dei tre anni passati qui sarà chiuso, definitivamente. Diventeremo EX.
E va bene così.
La mia casa è già da settimane stata sgombrata, e vedere le pareti spogliate dai miei amati quadri e poster aggiunge cubetti di tristezza alla già esistente granatina di tristezza, raggiungendo un quoziente tristezza che in una ipotetica scala che va da “Immagine di dentiera nel bicchiere sul comodino” a “Immagine di bambino dimenticato all’asilo”, si assesta intorno a “Cane lasciato fuori sotto la pioggia col muso schiacciato alla finestra a guardare il tepore della famiglia all’interno”.
E così ho deciso di non gettare il mio pomeriggio libero in pasto all’EX, ma di salire sul treno direzione Venezia dove padre e madre erano in gita coi miei zii.
Staccare dalla avvilente routine per qualche ora di ristoro della mente, in un contesto favoloso e in compagnia di persone che amo.
Il viaggio è partito di un male, ma di un male.. che un po’ mi è venuto da ridere. In stazione a Modena il treno in ritardo di alcune cinquine di minuti andava a farmi saltare la coincidenza a Bologna, creando ritardi impressionanti sull’orario di approdo alla Serenissima. Fortuna ha voluto che un altro treno, previsto ben mezzora prima, transitasse anch’esso con ritardo antisvizzero andando di fatto ad essere perfetto sostituto del mio.
A questo punto, impossibilitato a fare il biglietto agli sportelli (poiché luogo di code decimetriche) e alle casse automatiche (poichè quel viaggio non compariva più nel palinsesto), decido di salire ugualmente sul treno e di andare in cerca del controllore per farlo a bordo.. e così faccio, con questi risultati:
Me: Salve posso chiederle di fare il biglietto a bordo? Fino a Bologna.
Funzionario fs: Eh guardi che non si può, le dovrei fare la penale di 50€. Qui non si può mica salire così.
Me: Ma quali 50 euro, ma che discorso è mi scusi?
Funzionario fs: il regolamento dice che ..
Me: Si ma se io vengo da lei quando il treno è ancora fermo significa che lo faccio in buona fede, e poi il treno è in ritardo, non è mica colpa mia.. e di certo 50 euro non glieli do”
Funzionario fs: Guardi, se fossimo su un regionale glielo potrei fare e le costerebbe 5€ in più, invece sulle frecce e intercity bla bla bla .. comunque per questa volta glielo faccio col sovrapprezzo quindi le costa 11,60.
Sembra un po’ caro per un Modena Bologna, ma in quel momento annebbiato dalla situazione contorta e scampato lo spettro dei 50 euro di penale, accetto senza riserve.
Tiro fuori un pezzo da 20 euro, mi da di resto 8,30 euri. Lo guardo. Mi guarda. Attimi. Non mostra titubanze. Io non dico nulla. Lo guardo. Mi guarda. Arrivederci, mi dice. Arrivederci a lei, gli dico. Non lo guardo più. Va bene così. Lo accetto. Non li voglio quei 10 cent mancanti. Mai voluti, sin dal principio.
Letto lo scontrino rilasciatomi, il mio orgoglio, già ferito dai 10 cent inculati sotto il naso, subisce un’altra coltellata: Prezzo tratta 3,60 penale 8 euro. Bestemmietta femminile abbozzata.
Quando come in questo caso sento di aver subito un’ingiustizia, sono solito far scattare un meccanismo in grado di trasformare il ‘torto’ in ‘contrattempo che ci può stare’. Per quieto vivere. Questa volta riesco nell’intento pensando che in fondo 8 euro in beneficenza alle FS me li posso permettere.
(Fine prima parte. Prima o poi scriverò anche la seconda, forse)

Giuro che non lo sapevo che al fantacalcio si vincono soldi, potrei arrivare a farmelo piacere!
😉
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Si vincono soldi se sei in gamba come il sottoscritto. altrimenti si perdono soldi 😉
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dany…bel racconto..tu le sai raccontare bene le cose!! Posso dirti una cosa??? Mi dispiace un totale che ci lasci….mi mancherai davvero!!!! Sei un amico!!!
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