Aeroporto di Atlanta. Ultimo dei tanti pranzi americani in un fast food.
La simpatica inserviente 25enne di colore di Arby’s ci accoglie col tipico atteggiamento di chi è solo moderatamente soddisfatta della sua occupazione, quel fare lì spavaldo con chewing-gum in bocca che denota un mix tra strafottenza e simpatia che ti spiazza.
“Hi guys what’s going on?” – Chiede e poi il suo sguardo è rapito dalla mia t-shirt di Kurt e aggiunge – “Who’s Him?”
Lo ha riconosciuto. Si Baby è proprio lui, hai visto bene – penso – e scosto la felpa per darle miglior visuale rispondendo con tono complice “Kurt Cobain”.
Faccia stranita e un inaspettato “And.. Who is?”
Ma come “Chi é?” Lo avrò pronunciato male io forse.. poi però inizio a pensare che questa qui non sa le cose, eppure è americana e le cose su Kurt vanno sapute, non sei mica chessò ‘Paola del Mc Donald’s di Viareggio’ che ascolta Vasco e Ligabue e gli va bene così.. Tu sei Vanessa di Atlanta, non dovrebbero neanche assumerti se non sai chi è Kurt!
Subentra in soccorso l’amico Losco, anch’egli spettatore della scena che prende in mano la situazione aggiungendo nozioni atte a toglierla dall’imbarazzo, perché magari lo conosce come quello dei Nirvana, si sarà certamente così: “Kurt Cobain, lead singer of band Nirvana”
Buio pesto.
Capo scosso, gli è anche spuntato un fumetto col punto interrogativo sopra la testa. Altra coltellata all’anima quando con aria supponente ha confermato un, ora quasi scocciato, “And.. who is?”
Cuore ferito, il nostro, ed un’unica risposta possibile..
“You know what..? Nevermind”
Io ci sono rimasto tipo malissimo. Non mi sono goduto appieno il buonissimo panino.
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A chi lo dici amico Losco.. panino buonissimo ma stomaco chiuso da sitanta insipienza.
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