L’altro giorno ho fatto una cosa sbagliata che sapevo essere sbagliata anche mentre la facevo, però l’ho fatta. Un acquisto inutile, che sapevo essere inutile, tanto che ci ho messo almeno un quarto d’ora a decidere se andare alla cassa con quell’oggetto, ma alla fine ci sono andato. E mi chiedevo se valesse la pena spendere 15 euro per un affare del genere, che se me l’avessero detto quando uscivo di casa che avrei comprato quel libro lì non ci avrei mica creduto. Finchè non l’ho visto. Lì, bello, copertina nera, pagine apparentemente nere quando è chiuso, ma in verità dentro bianche.. e vuote. Soltanto pagine numerate da riempire. Un quaderno in formato libro in pratica. – A chi interessa spendere 3 multipli di 5 euro per un quadernone? – mi sono detto – E perchè lo sto comprando? – ho aggiunto, mentre mi avviavo confuso col conio in mano alla cassa.
Poi stasera l’ho visto lì, sulla mensola vicino al presepe, e ho pensato che sono contento di averlo comprato, motivato a fare di esso qualcosa di speciale, un’occasione di creare un nuovo progetto che altrimenti non sarebbe esistito.
E la vita è un po’ così. Ci sono eventi sbagliati, un divorzio ad esempio, di cui non ne sentivamo il bisogno, che però col loro avvento ti danno una scossa donandoti spesso l’occasione di creare qualcosa di diverso, di grande a cui sino ad allora non avevi mai neanche pensato. Il bene nel male insomma.
“Si vero, ma a quale prezzo?” – direte voi.
“Non lo so” – vi risponderò io – “Io so solo che alla fine, tirando le somme, 15 euro per un simil-quadernone, pur bello, rimangono tanti”