- Gruber invita Egonu. Nera. Italiana.
- Gruber chiede ad Aldo Cazzullo, presunto intellettuale di centro sinistra, cosa pensa di Vannacci che di Egonu disse che è “persona contro la quale non ho nulla, ma che certo ha tratti somatici che non sono rappresentativi dell’italianità tradizionale”.
- Cazzullo risponde: “ dichiarazione inaccettabile (…) per fortuna Paola è troppo superiore a queste cose, vola troppo alta rispetto a queste miserie (…) Egonu, non solo è una grande atleta, ma anche una grande donna italiana e siamo tutti orgogliosi di lei”
Con questa risposta il Cazzullo, questo è il mio punto, riesce a portare a termine un compito difficilissimo: esprimere ragionamenti compiuti, giusti e condivisibili, e renderli totalmente inefficaci, noiosi, e in gran parte insinceri, ideologicamente cementati dalla parte del politicamente corretto, ovvero esprimendo quel che è meglio dire per includere tutto e tutti, obnubilando considerazioni che nulla avrebbero di offensivo se ben argomentate.
Col risultato finale di consolidare le rispettive ideologie opposte:
- I pro Vannacci che da una risposta del genere traggono soltanto il fastidio di non veder ammessa una lampante verità.
- I sinistroni woke, che annuiscono felici auto alimentando una menzogna travestita da apertura mentale inclusiva, non accorgendosi di essere estremi in un’altra direzione.
E tutti gli altri provano imbarazzo, com’io provo, nel veder così mal affrontato il tema.
Partiamo da una verità, per qualche ragione “scomoda” per il mondo woke;
Quando pensi a un italiano, lo immagini bianco.
È un fatto. E non è in nessun modo offensivo. Perché questo? Poiché fino a due generazioni fa in Italia c’erano rarissimi uomini neri. È uno stereotipo consolidato nei decenni, e gli schemi mentali consolidati – per cambiare – necessitano tempo. Tempi tecnici, incomprimibili.
Oggi le cose stanno già cambiando e in futuro sarà normale immaginare l’italiano variopinto, come è giusto e ovvio che sia. Il mondo – che piaccia o no a Vannacci – sarà così.
E proprio per questo la risposta altezzosa del Cazzullo è un plateale autogol: perché la banalità detta da Vannacci nel suo discorso da prima, primissima elementare dice una cosa talmente ovvia che contraddirla, anziché smontarla, la rafforza.
L’interlocutore medio, io, che reputa Vannacci un somaro, nella risposta di Cazzullo non vede Churchill, ma un altro somaro che si crede professore. Che forse è anche peggio.
La strategia di Vannacci pare chiara; dire ovvietà che risultino urticanti al mondo del politicamente corretto, il quale – incapace di annichilire con la forza degli argomenti le scarsissime opinioni del generale – risponde con il proprio lessico, ovvero elevando il pensiero, narcisisticamente avviluppandosi sulla propria presunta (a mio avviso reale) superiorità intellettuale, riempiendosi la bocca con ricami lessicali che descrivono un mondo ideale astratto, totalmente scollato dalla realtà del presente, che mi permetto di suggerire… andrebbe tenuta, appunto, presente.
E nel presente oltre 500mila voti sono andati a quel personaggio lì, il generale, significa che di sostanziali imbecilli, in giro, nel presente, in questo paese, e non solo, ce ne sono tantini.
E per cambiare le cose, a mio parere bisognerebbe parlare non a Vannacci, che lo stupido lo fa, ma stupido non è. Bisognerebbe rivolgersi a quelli lì, abbassarsi al loro livello di alfabetismo, e trovare il modo di spiegargli che si, È VERO, lo stereotipo dell’italiano è quello dell’uomo bianco, che è sempre stato così negli ultimi secoli, MA che ora qualcosa è cambiato. Sta cambiando. Cambierà. E accompagnarli nella comprensione che non c’è niente di male (e tutto sommato neanche di bene, se può servire a farli desistere da quella voglia irrefrenabile di vedere complotti e costrizioni ovunque). Semplicemente è così.
Ma io credo sia importante farlo partendo dall’assecondare l’ovvietà del somaro, poiché… vera. Tanto vera quanto irrilevante.
Perché dunque negarla?
E invece la sinistra continua a fare lo stesso identico errore: negare anche le parti di (parzialissima) ragione, abboccando costantemente al suo amo.
Vannacci si sta divertendo tantissimo.
Stiamo facendo vincere, trionfare un somaro.