WHAT’S WRONG WITH ME?

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E’ stato un periodo che di scrivere non ne sentivo l’esigenza. E poi sarei stato piuttosto negativo, uno di quei periodi in cui il bicchiere lo vedi mezzo vuoto.. e il rimanente lo vedi mezzo pieno, però di cacca. Pessima cosa, a meno che tu non sia un coprofago.

E così trascorrono giorni, si accatastano uno sull’altro, si girano pagine di calendario, cambiano stagioni, rumori di tagliaerba, volano insettacci, scadono yogurt, finiscono dentifrici. E’ un incalzante disordinato incedere, che siamo ad Aprile e se ci penso bene che ne è stato di Febbraio e Marzo? Cosa ne ho fatto di tutto quel tempo? E soprattutto, perchè cazzo non la smetto di farmi tutte ste domande?

Il punto è che non ero ancora pronto per la primavera. Quando si è un po’ giù è meglio che sia inverno, così si può stare rinchiusi in casa senza detestarsi per questo.. E invece cambia l’ora, le giornate si allungano, gli impulsi vitali bussano.. arduo rimanere rinchiusi in quattro pareti. Ci ho anche provato, soffocando il chiarore chiudendo persiane, ma non funziona. Così da qualche giorno mi lascio coinvolgere dall’energia primaverile della vita, scoprendo una volta di più che la metereopatìa è affare comune a tutti e non solo mio, basta guardarsi intorno.

Esco, faccio cose, bevo cose, compro cose, mangio cose, ascolto cose, leggo cose, apprezzo cose, perdo cose, ritrovo cose, scrivo cose.. e inciampo su tombini non ben allineati alla sede stradale, cose che capitano. Capitano cose.

Insomma mi tiro fuori dal guscio, sforzandomi di ribaltare un trend negativo che vede la mia autostima assestarsi a livello “falda acquifera”. Tutto parte dall’aspetto professionale e si riflette sul resto. Tra una colazione e un aperitivo, un gelato e una cena, l’umore cresce. Qualcosa si smuove, una reazione c’è! La scossa me la da l’amico Fred che mi ‘psicanalizza’ e fa crescere in me la sensazione di poter tornare ad essere sereno, entusiasta di quel che faccio, protagonista nonostante chiare preclusioni di chi ti comanda e ti rilega a semplice Pedone dopo mesi da Alfiere, Cavallo, Torre. Fuck you little kind of fuckin’ man! – “Basta darsi uno scopo” – mi dice Fred – “Qual è il tuo scopo?

Altro tempo passerà, finiranno anche pastiglie della lavastoviglie, scadranno bollette e arriveranno le ciliegie e…

A volte succede che – un passo alla volta – il Pedone raggiunga il fondo della scacchiera e diventi una nuova Regina, e poi lì si che sono cazzi.

Ebbene sto lavorando per questo. Questo è il mio scopo.

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